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(last modified February 5, 2015 at 9:20am)

Email marketing: perché è importante personalizzare le email di benvenuto?

Perché utilizzare e ottimizzare le email di benvenuto

Email di benvenuto: cosa sono e come ottimizzarle per renderle efficaci?

L’email di benvenuto è il primo messaggio che un nuovo iscritto alla newsletter aziendale o di brand riceve subito dopo essere entrato nella lista dei contatti.

Si tratta, dunque di email che vengono mandate, solitamente in modo automatico, agli utenti che completano un’operazione di iscrizione alla newsletter. La welcome email è infatti un tipo di messaggio transazionale che, grazie alla marketing automation, può essere gestito “sganciandosi” dagli autoresponder delle piattaforme email e dei CMS, ottenendo alcuni benefici aggiuntivi. Ad esempio è possibile collegare un flusso di follow-up, che partirà su programmazione dopo il primo invio.

Scrivere un’ottima email di benvenuto è essenziale non solo in termini di brand awareness, ma anche perché questa rappresenta la tipologia di messaggio che spesso registra il più alto tasso di engagement, di apertura e click through rate.

Le welcome email funzionano meglio delle altre newsletter anche perché arrivano subito dopo l’iscrizione, quando l’utente è più interessato a ricevere le comunicazioni del brand e conoscere le attività che lo riguardano.
Solitamente queste email di benvenuto forniscono video, offerte speciali, bonus o semplicemente un ringraziamento o saluto amichevole per stabilire una prima relazione con un nuovo contatto.
Ma quali sono le caratteristiche di un’email di benvenuto di qualità? Come fare a scriverne una di successo? Vediamolo insieme!

L'importanza di personalizzare le email di benvenuto

Parola d’ordine: personalizzare il contenuto

La prima email di contatto rappresenta una chance per interfacciarsi con un nuovo utente, presentarsi e fidelizzarlo, utilizzando un tono di voce unico e distintivo, che deve sempre rispecchiare l’identità del brand.

L’errore più grande che si rischia di commettere in questa fase è sicuramente lasciare che questo messaggio di benvenuto non sia personalizzato o mirato al raggiungimento di un obiettivo specifico.

Il primo elemento da ottimizzare è sicuramente l'oggetto della email: è questo ad attirare per primo l'attenzione del destinatario e l'apertura del messaggio è strettamente connessa ad esso.
Certamente, contenuto e oggetto dell'email dipendono in gran parte dalla strategia comunicativa e dal tono di voce adottato brand, tuttavia è bene ricordare che è opportuno puntare anche sull’oggetto della email per incuriosire, stupire e informare il destinatario.

Quanto ai contenuti, le email di benvenuto possono iniziare con un’introduzione che riflette la personalità del brand e in cui si ringraziano i nuovi iscritti per aver condiviso i valori aziendali o per essere entrati a far parte di una determinata community.
Una breve email di ringraziamento che presenti in poche e originali righe il brand e i servizi offerti, magari rivolgendosi direttamente all’utente attraverso l’utilizzo del suo nome, può quindi risultare un’idea efficace per relazionarsi per la prima volta con un potenziale cliente, attirarne ulteriormente l’attenzione e accrescere il coinvolgimento.
Naturalmente, non esiste un modo giusto o sbagliato di “accogliere” i nuovi iscritti alla newsletter, ma è importante che la welcome email sia il più possibile conversazionale e che si adatti sempre al tone of voice dell’azienda.

Una caratteristica chiave dell'email di benvenuto è la presenza di un chiaro invito all'azione, una CTA specifica. Possono esserci diverse azioni da far compiere all’utente: completamento del profilo, utilizzo del prodotto, invito a scoprire le novità del brand o ad approfondire determinati aspetti dell’azienda, e così via. Occorre, dunque, determinare in partenza l'azione che gli utenti devono essere portati a compiere dopo aver letto il messaggio.

È importante sviluppare un design che rispecchi l’identità visuale del brand e che non distolga troppo l’attenzione del lettore a scapito del contenuto, ma lo completi e lo valorizzi. Inoltre, nell’email di benvenuto è fondamentale offrire l’opportunità all’utente di disiscriversi alla newsletter: che si sia trattato di un errore o un ripensamento, è giusto garantire alle persone che sono entrate in contatto con il business questa possibilità.
Infine, ogni email di benvenuto deve contenere un saluto finale, possibilmente affiancato da una firma con i dati principali del brand e i link ai profili social.

Come ottimizzare le email di benvenuto

Un’email di benvenuto serve, quindi, anche a far sentire apprezzato e considerato il cliente, e quale modo migliore se non quello di offrire agli iscritti un bonus o un’offerta in anteprima?
Che si scelga un coupon o uno sconto sul primo acquisto, l’importante è fare in modo che l’utente si senta coinvolto sin da subito: sarà meglio disposto a ricevere e aprire future comunicazioni e con ogni probabilità sarà ancora più propenso ad effettuare un acquisto.

Vediamo ora alcuni esempi di brand internazionali che, facendo uso di un tono di voce distintivo e di un graphic design curato e attraente, hanno strutturato una serie di welcome email efficaci e diversificate.

Primer

Questo primo esempio include una delle caratteristiche tipiche delle email di benvenuto che incrementano la conversione: ringraziano e accolgono l’utente, generando fiducia.

Primer, impresa australiana di media digitali che realizza un magazine online dedicato a lifestyle, attualità e fashion, offre un benvenuto ai suoi lettori che garantisce una connessione rapida ed emotiva. Nella sua welcome email, il brand spiega chi è, cosa fa e perché lo fa: si presenta in modo chiaro e coinvolgente, mostrando la sua personalità e i valori fondanti del progetto.

Un’email come questa è identificativa e personale, racconta una storia interessante o poco nota sul business e sulla sua mission, crea empatia e spinge le persone a familiarizzare con i valori e prodotti Primer.

Email di benvenuto personalizzata da Primer

YOOX e Asos

Sin dalla welcome email, l’e-commerce fashion YOOX presenta i suoi servizi con un tono di voce unico e curato, che punta a comunicare i concetti distintivi del brand: eleganza, design e prestigio.
L’email di benvenuto di YOOX è particolarmente funzionale anche perché ricorda agli utenti i vantaggi che trarranno dall'utilizzo dei propri servizi, in particolar modo dall’app.
Ricordare ai nuovi abbonati i benefici offerti, è utile non solo per fare brand awareness, ma anche per far leva sui motivi che li hanno originariamente spinti a registrarsi.

Email di benvenuto: perché sono importanti per fidelizzare gli utenti

Asos invece utilizza una serie di email di benvenuto ben sviluppate e interessanti: attraverso tre messaggi diversificati e vicini nel tempo - il primo di benvenuto, l’altro di approfondimento sul brand e il terzo che propone un coupon sconto - riesce a coinvolgere il destinatario utilizzando immagini di prodotto attraenti e un linguaggio friendly. Attraverso questo flusso di newsletter, l’utente viene quindi accompagnato in modo fluido e naturale dal messaggio di benvenuto al primo acquisto.

Email di benvenuto alla newsletter asos
Come personalizzare le email di benvenuto: esempio asos

MOO

Sulla stessa linea si pone, infine, il brand inglese MOO, specializzato in design e stampa online di materiali grafici e biglietti da visita, che caratterizza le sue email di benvenuto con un visual simpatico, curato e distintivo.

La prima email contiene appunto un testo di benvenuto, la seconda descrive bene i servizi e i prodotti che l’utente può aspettarsi, mentre la terza lo introduce ai contenuti editoriali.

Anche in questo caso, un flusso informazionale bilanciato e ben riuscito, che punta a colpire e a creare un rapporto di fiducia con i nuovi e potenziali clienti.

MOO welcome email

In conclusione, includere nella propria strategia di email marketing una newsletter di benvenuto ben strutturata e personalizzata, incrementa la possibilità di colpire e catturare l’utente al primo sguardo, dando avvio ad una relazione umana e diretta.

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