Campagne pubblicitarie originali: qualche esempio dal Cannes Lions
Restiamo in tema birra ma questa volta il protagonista è Ubrew, un piccolo birrificio di Londra. Per affrontare la concorrenza dei più grandi marchi, Ubrew ha scelto per la sua birra a basso contenuto alcolico un naming originale e dotato di grande senso dell’umorismo: Responsibly, the beer all the other beers ask you to drink (Responsibly, la birra che tutte le altre birre ti chiedono di bere) Nelle campagne pubblicitarie i grandi brand sono infatti obbligati a dichiarare di bere responsabilmente (Drink Responsibly).
Did You Mean MailChimp?
A proposito di naming… Mailchimp per la sua prima iniziativa di marketing di massa si è divertito a giocare con il suo nome, ed è nata la campagna: Did You Mean MailChimp?
Mailchimp è la piattaforma di email marketing più utilizzata a livello mondiale e in questa campagna lancia 9 prodotti: dalle patatine all’app di musica, fino a piccoli cortometraggi su sandwich che cantano. I nomi di questi prodotti suonano quasi come MailChimp: MaleCrimp, MailShrimp, KaleLimp, FailChips, VeilHymn, SnailPrimp, JailBlimp, WhaleSynth e NailChamp.
La scelta è stata quella di attrarre nuovi utenti in modo diverso. Invece di pubblicizzare direttamente il loro core business, hanno creato altri prodotti che sono diventati famosi in modo indipendente, sapendo che solitamente quando le persone incontrano qualcosa che le incuriosisce o le appassiona tendono a cercarlo online. Et voilà, è bastato solo attivare qualche campagna AdWords in modo che ogni nome riportasse a “Did You Mean MailChimp?” e il gioco brand awareness è fatto.
Anche il sociale ha trovato il suo spazio durante il Cannes Lions con:
Chat Yourself, l’assistente virtuale per chi soffre di Alzheimer
Chat Yourself è un chatbot messo a punto per aiutare i malati di Alzheimer a tornare a sentirsi padroni della propria vita. Così i malati non devono più preoccuparsi di fare domande imbarazzanti, gli basta prendere lo smartphone e chiedere “Come si chiama mia figlia?”, “Mi sono perso”, “Cosa mangio di solito?”… e il chatbot, creato in collaborazione con Facebook, risponderà ricordandogli anche attraverso foto chi sono i suoi cari, fornendogli le indicazioni per poter tornare a casa o suggerendogli che cosa gli piace mangiare e a cosa sono allergici.
Fearless Girl
L’8 marzo a New York è nata una nuova stella, di bronzo e non molto alta: è Fearless Girl, la bambina senza paura che sfida il famoso toro di Wall Street.
In poco tempo ha raggiunto subito un successo a livello mondiale: innumerevoli turisti si sono recati a New York per vederla, ne hanno parlato quotidiani e telegiornali e sui social network ha spopolato con l’hashtag #fearlessGirl.
Ai suoi piedi la scritta “Know the power of women in leadership. SHE makes a difference” (Impara a conoscere il potere delle donne nella leadership. LEI fa la differenza).
Non a caso la statua ha fatto la sua comparsa in occasione della festa della donna rappresentandola così, in piedi e a testa alta, piccola ma in grado di affrontare grandi sfide. Il messaggio lanciato dalla State Street Global Advisors – la società che ha realizzato la campagna – è infatti quello di incoraggiare le aziende ad assumere donne in posizione di leadership. Doveva essere un’installazione temporanea ma grazie a una petizione di oltre 28mila firme è rimasta salda lì, davanti al toro.
Vuoi vedere altre campagne presentate a Cannes Lions? In questo articolo di Wired trovi le più premiate.