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(last modified February 5, 2015 at 9:20am)

Street art: l’arte a disposizione di tutti

Street art a Roma: Ex Mira Lanza Museum

Una ex fabbrica di sapone del 1899 nel quartiere Ostiense, chiusa dal 1957 e lasciata in uno stato di totale abbandono, dall’anno scorso è diventata un museo abusivo di street art. Grazie all’intervento di 999Contemporary - che ha finanziato il progetto - e a Seth - autore dei graffiti -oggi lo stabilimento è un percorso intitolato “Range ta chambre” fatto di opere provocatorie che hanno lo scopo di far riflettere e rilanciare gli spazi in degrado.
Protagonista del percorso di opere è un bambino, alter-ego dell’artista e metafora di purezza come antidoto al nichilismo. Tra le opere divenute più famose puoi trovare “Verba volant scripta manent”, “Lux in tenebris” e “Brickseat”.
Come direttore e guida del museo c’è Tito, un rom che - assieme alla sua famiglia - gestisce la “galleria museale” e il negozio. Da loro infatti è possibile acquistare il libro che racconta la nascita e l’implementazione di questo progetto sensazionale.

Out – Milano

Street art Milano: Urbansolid

A Milano puoi trovare Out, il museo di street art a cielo aperto visitabile da tutti 24 ore su 24. Il percorso espositivo di 14 opere di via Pontano, traversa di via Padova, è ideato e creato dagli Urbansolid, il duo artistico famoso per aver tappezzato la città con sculture di gesso, tra cui la più famosa quella di Adamo ed Eva.
Le opere, tutte accompagnate da un cartellino che ne indica nome e anno come in un vero museo, si contraddistinguono per il loro carattere provocatorio in grado di creare contrasto tra degrado e bellezza. Qui possiamo trovare infatti la “Selfie zone”, il “Zero likes” o anche “Toilette”, i due omini di un metro e venti che ricordano le tipiche immagini affisse alle porte dei bagni posti in un punto della via da tutti utilizzato proprio con quello scopo.

Per le strade di Firenze

Le strade di Firenze oggi, oltre alle grandi opere del Rinascimento, ospitano diverse opere di street art. A partire da quelle di Clet Abraham, street artist di fama internazionale, che da anni si diverte a cambiare i segni stradali con sticker removibili. Così un segnale di strada chiusa diventa un Gesù crocifisso, oppure viene parzialmente mangiato da pacman. In occasione dei suoi 10 anni a Firenze, l’artista ha sostituito il comune omino nero che si trova spesso nelle sue opere con un protagonista d’eccezione: il David di Michelangelo. Un modo perfetto per unire Rinascimento e modernità.

Street art a Firenze: Clet Abraham

Un altro artista che si diverte ad abbellire Firenze è Exit Enter. Le scene che ritrae sono semplici: simboli di entrata e uscita da un mondo di possibilità o metafore di una fuga dalla realtà. Se passeggi per Firenze guardati intorno e prova a cercare le sue opere, si firma con una “K”, impossibile non riconoscerlo.

Street Art Firenze: Exit Enter

Concludiamo con Blub e il suo motto: l’arte sa nuotare. La caratteristica delle sue opere, infatti, è quella di prendere opere come “Ragazza con l’orecchino di perla”, “La Gioconda” e gli “Amanti”, oppure membri della famiglia De Medici, e rappresentarli sott’acqua con una maschera da sub.

Street Art a Firenze: Blub
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