Giornata mondiale delle emoji: molto più che semplici “faccine”.
Le emoji, un’informazione carica di emozionalità e di inclusione
Le emoji hanno rivoluzionato il linguaggio e la comunicazione, integrandosi profondamente nella nostra quotidianità digitale e non.
Questi simboli grafici - che rappresentano emozioni, oggetti, concetti, situazioni - hanno arricchito i nostri messaggi testuali, permettendo una trasmissione più immediata e personale delle emozioni e offrendo un contesto di interpretazione che facilita la comprensione delle intenzioni del mittente.
Non solo: grazie alla loro capacità di superare le barriere linguistiche e culturali, le emoji sono diventate un linguaggio visivo universale conosciuto e utilizzato in tutto il mondo, simbolo di identità, diversità e inclusione.
Storia delle emoji
La parola "emoji" deriva dal giapponese e si compone di due parti: "e" (絵) che significa "immagine" e "moji" (文字) che significa "carattere" o "lettera".
Le prime emoji furono infatti create in Giappone nel 1999 da Shigetaka Kurita, un designer che lavorava per una società di telecomunicazioni giapponese impegnata in quegli anni nello sviluppo di "i-mode", una piattaforma di internet mobile. Kurita si rese conto che le persone tendevano a scambiarsi una grande quantità di immagini tramite SMS per arricchire e rendere più chiari e comprensibili i contenuti testuali, specialmente considerando le limitazioni di spazio e i caratteri dei messaggi di testo dell'epoca.
Ebbe quindi l’intuizione di tradurre alcune di queste immagini in una serie di 176 pittogrammi che includevano rappresentazioni di emozioni e sentimenti, fenomeni metereologici, cibo e bevande, animali, oggetti comuni e simboli vari.
Le emoji di Kurita si sono rapidamente diffuse in Giappone e, con l'espansione degli smartphone e delle app di messaggistica a livello globale, si sono evolute fino a diventare un alfabeto pittografico standardizzato nel 2010 dal Consorzio Unicode, l'organizzazione internazionale responsabile della standardizzazione di caratteri alfanumerici e simboli al fine di renderli compatibili con macchine e sistemi operativi diversi.
Oggi il set di emoji è in continua espansione, con migliaia di icone disponibili che coprono una vasta gamma di emozioni, oggetti, cibi, attività e molto altro, riflettendo l'evoluzione delle comunicazioni digitali e delle culture globali.
Emoji marketing
L’evoluzione delle emoji ha avuto un impatto significativo non solo nelle conversazioni informali, ma anche nella comunicazione aziendale e pubblicitaria dove le emoji vengono utilizzate per catturare l'attenzione e creare un legame più empatico, coinvolgente e personale con il pubblico.
In un mercato sempre più globale, il potere (e il potenziale virale) di un simbolo capace di parlare un linguaggio universale e di superare le barriere linguistiche e culturali tra le persone è di straordinaria rilevanza per i brand, che si sono appropriati delle emoji anche in modi particolarmente creativi.
Nel 2022, ad esempio, Mulino Bianco ha lanciato una campagna social“Esprimiti con un pancake” e ha rilasciato un set di dieci emoji personalizzate con i propri pancake e altri ingredienti per ricreare i volti e le espressioni più utilizzate nel linguaggio digitale.
Deliveroo e Ladurée, rispettivamente piattaforma leader nell’online food delivery e impresa dolciaria francese di lusso, hanno firmato una esclusiva capsule collection di “emoji macaron” per offrire ai consumatori un'esperienza di alta pasticceria avvicinandola alla dimensione quotidiana e domestica dei consumatori attraverso l’empatia e la simpatia delle emoji.
Le emoji sono diventate anche uno strumento potente per l'analisi del sentiment sui social media e nelle ricerche di mercato. Le aziende e i ricercatori le utilizzano per decifrare le reazioni e le opinioni del pubblico in tempo reale, migliorando le strategie di marketing e di customer care.
Nel servizio di assistenza clienti, in particolare, le emoji riescono a colmare, almeno in parte, le lacune dovute alla mancanza dei segnali tipici della comunicazione non verbale e riescono a umanizzare le relazioni digitali aumentando la soddisfazione e migliorando la predisposizione dei clienti nei confronti delle aziende.
Il linguaggio delle emoji nel B2B
L'adozione delle emoji nella comunicazione B2B rappresenta una tendenza che sfida la maggiore rigidità e formalità del settore industriale rispetto alla creatività del settore B2C.
Gli sforzi e gli investimenti marketing delle aziende B2B tendono a rifuggire dalle campagne di brand creative ed emotivamente risonanti, prediligendo attività a più facile e rapida conversione in termini di ROI e lead generation.
Eppure, anche nel settore B2B i marchi capaci di stabilire con i propri clienti una connessione emotiva e una relazione più empatica, vicina e personale lungo l’intero funnel di vendita riescono ad aumentare le performance commerciali.
Il linguaggio e il tono di voice sono parte essenziale della comunicazione e della personalità aziendale; in questo senso, anche le emoji possono giocare un ruolo importante per migliorare l’engagement delle campagne marketing, rendere le interazioni più umane e accessibili e favorire un senso di modernità e innovazione.